1569 novembre 19, Roma, rione Pigna
Adriano Rinaldi da Norcia, pittore in Roma, si obbliga con il cardinale Francesco Pisani, nella persona di messer Diomede Leoni, a dipingere nell’arco di tre mesi a partire dal giorno d’oggi - sia sulla base di uno schizzo sottoscritto dal predetto cardinale che sulle risoluzioni di volta in volta proposte -, tutta la «sala nova» nel palazzo di San Marco, al prezzo di duecentotrenta scudi, obbligandosi a fornire i materiali e ponendo come fideiussore il mastro romano Domenico Santilli di professione sellaro; il committente dal canto suo fornirà i ponteggi per la messa in opera.
Originale [A], Archivio di Stato di Roma, Collegio dei notai capitolini, not. Curzio Saccocci «de Sanctis», vol. 1532, cc. 438r-v.
testo originale
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c. 438r Indictione .XIII. mensis novembris, die 19, 1569. | In presentia etc. personalmente costituto maestro Adriano Raynaldi Nursino pictore, | habitante in Roma, de sua spontanea voluntà et con ogni miglior | modo piglia et se obliga all’illustrissimo et reverendissimo cardinale | Pisano absente, me notario etc. p(rae)sente etc. dipignere tutta la sala nova | de Santo Marco, secondo uno ordine et compartimento che da lui | è stato più tosto accennato, che finito o risoluto, in un disegno | o più tosto schizzo piccolo di carta biancha sottoscritto de sua | mano, quale resta in mano del reverendissimo cardinale prefato. Et perché il | detto disegno et schizzo per essere piccolo non ha possuto né | finirse, né risolversi per dimostrare tutto l’ordine com|partimento, ornamenti, pietre mischie et altre cose che hanno | ad servire alla perfectione della pictura de detta sala, il predetto | maestro Adriano si è contentato et se contenta di mettere in opra | tutte quelle cose in la detta sala che serranno di mano in mano | resolute, innovate et poste et proposte da quelli che seranno | sopra ciò deputati dal detto illustrissimo cardinale et ciascuna de dette | cose lavorare et finire con ogni possibile diligentia | et debita fede fra lo spatio de mesi quattro proximi | continuati, da cominciare questo istesso giorno; et mancan|do delle dette conditioni et in alcune de esse concede | libera facultà al detto illustrissimo cardinale di potere di propria autho|rità di mettere altri pictori et lavoranti ad continuare | et finire la detta opera ad spese, danni et interesse | del detto medesimo Adriano, il quale, in evento di mancamento, | come di sopra vole anche essere tenuto et se obliga | restituire prontamente et havere perduti tutti li danari | che fino alhora havesse receuti ad conto de detta opera; | per per magiore securezza de tutte le prestate cose dà anche | c. 438v per suo fideiussore maestro Domenico Santilli romano sellaro habi|tante in Roma, il quale qui presente se obliga per lui come | personale et accede ad tutte le cose predette in favore del detto | reverendissimo cardinale absente, me notario etc. p(rae)sente etc. All’incontro il magnifico | messer Diomede Leone se rese in nome del detto reverendissimo cardinale, | promettendo di rato in forma etc. promette et se obliga | pagare il detto mastro Adriano per pagamento et prezzo | di detta opera perfectamente lavorata et condocta, come | sopra, scudi ducentotrenta di moneta, ad Iulii diece | per scudo, in questo modo cioè: scudi octanta simili | inanti tracto, scuti settantcinque ad messa opera | et altri scudi settantacinque simili finita del tutto; | ed de più il prefato messer Diomede in nome del detto | reverendissimo cardinale se obliga darli tutti li ponti et palchi ne|cessarii alla detta pictura et opera fatti et finiti et | così calce spenta et pozzolana, quanto serva necessario | per incollare tutta la detta sala da dipingersi, ma alla | incollatura et ogni altra cosa che ricerca la detta pic|tura et opera sia tenuto et obligato il detto maestro Adria|no ad tutte sue spese. Que omnia etc. alias etc. ad omnia da(m)na | in forma quia sic actum etc. Pro quibus obligarunt etc. | et quilibet etc. obligavit sese etc. ac omnia etc. bona etc. in | forma Camerae etc. iurarunt etc. rogarunt etc.
Actum Rome | in domo mei notarii in regione Pineae, p(rae)sentibus videlicet domino Francisco | Iacobutio de Calvis et domino Camillo Lando ro(gatis) testibus etc.