10 Dicembre, 2019
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VALIER, Agostino - Profilo biografico

pNao a Venezia il 7 aprile 1531 da Bertuccio e Lucia Navagero, a 16 anni si trasferì a Padova, presso lo zio materno Bernardo Navagero, dove proseguì gli studi letterari, appassionandosi alla filosofia. Più tardi vi ritornò per studiare teologia e in seguito anche diritto civile e canonico. Nel 1558 divenne docente di filosofia. Nel 1561 seguì lo zio a Roma, dopo che questi era stato creato inaspettatamente creato cardinale da Pio IV. Durante la sua permanenza nell’Urbe, protrattasi per un anno, ebbe modo di frequentare l'Accademia delle Notti Vaticane, fondata da Carlo Borromeo, della quale faceva parte anche Giovanni Dolfin. Il Valier accompagnò nuovamente lo zio a Roma durante le ultime sedute del Concilio di Trento; quindi insieme con lui si recò a Verona, sede vescovile del Navagero che nel 15656 rinunciò a favore del nipote, consacrato sacerdote appena due mesi prima. Nella sua diocesi, nella quale gli succederà il nipote Alberto Valier, indisse diverse sinodi, effettuò regolari visite alle chiese e alle congregazioni, portò significative riforme nei monasteri femminili, riorganizzò la Società della Carità che si occupava dei mendicanti e dei bisognosi della città, promosse la costituzione del ghetto ebraico e fondò il Seminario. Quest'ultima iniziativa lo portò in conflitto con il Collegio degli Accoliti che vedevano la propria istituzione minacciata dalla funzione del Seminario. Valier subì addirittura un attentato. Nel 1578 fu nominato visitatore apostolico per le diocesi della Dalmazia e negli anni successivi dell'Istria, di Chioggia, di Venezia, di Padova e di Vicenza. Dopo la nomina a cardinale da parte di papa Gregorio XII, avvenuta il 12 dicembre 1583, si trasferì a Roma. Era fra i più probabili all'elezione a pontefice sia in occasione della morte di Clemente VIII sia più tardi con la morte di Leone XI. Era legato da stretta amicizia a Carlo Borromeo, di cui pubblicherà la biografia nel 1586. Morì a Roma, il 23 maggio 1606. Fu sepolto provvisoriamente nella chiesa di San Marco. Nel 1609 la sua salma fu trasferita nella cattedrale di Verona e posta in una tomba accanto a quella dello zio.