Nacque a Venezia, il 16 ottobre 1483, da Alvise di Federico e Polissena Malipiero di Tommaso. Studiò a Venezia e a Padova, ma dopo la morte dei genitori (1502) dovette occuparsi degli affari della famiglia. L’assedio di Padova da parte delle truppe di Massimiliano I (giugno 1509), gli impedì di conseguire la laurea in artibus. Malgrado la sua riconosciuta erudizione, ebbe accesso alle cariche amministrative della Serenissima soltanto all'età di 35 anni. Fu savio di Terraferma, membro della Zonta, savio del Consiglio, membro del Consiglio dei Dieci, savio grande, consigliere ducale, riformatore dello studio di Padova, senatore. Fu inoltre ambasciatore presso Carlo V (1520-1525), seguendolo nei vari spostamenti dalla Germania alle Fiandre, all'Inghilterra e finalmente in Spagna. Durante la sua missione cercò di assoldare Sebastiano Caboto per una progettata, ma mai realizzata, spedizione veneziana in America. Successivamente fu eletto ambasciatore presso la Curia (1528) dove poté constatare di persona l’ostilità di Clemente VII nei confronti della Serenissima. Fu comunque protagonista della conclusione del trattato di pace fra Venezia, Carlo V, Ferdinando I e il papa, firmato a Bologna il 5 gennaio 1530. Per la sua saggia attività diplomatica e i suoi scritti di profondo pensiero religioso (tra cui il De officio episcopi, il De potestate pontificis, ma soprattutto il Confutatio articulorum seu quaestionum lutheranorum) fu creato cardinale da Paolo III, il 21 maggio 1535. Nel 1536 fu nominato vescovo di Belluno e presidente della commissione per la preparazione del Concilio, per cui stese la relazione Consilium de emendanda Ecclesia. Nel 1541 fu inviato dal papa a Ratisbona, dove cercò senza successo di trovare un accordo con i rappresentanti dei Luterani. Tornato a Roma, dovette addirittura difendersi dall'accusa di eresia. Fu sostenitore della Compagnia di Gesù e autore di numerosissime opere in latino non solo di carattere filosofico e teologico, ma anche storico-giurdico (De magistratibus et Republica Venetorum). Nel 1542 fu nominato legato pontificio a Bologna, dove morì il 24 agosto. Fu sepolto in San Petronio, successivamente trasferito nella chiesa del monastero benedettino di San Procolo e infine nel monumento funebre della famiglia della chiesa veneziana di Santa Maria dell'Orto a Venezia (1565).
10 Dicembre, 2019